23.9.09

Ma come si può uccidere un bambino?



Ancora una volta il buon Filippo ha tirato fuori dalla sua grotta delle meraviglie un titolone datato, poco conosciuto ma con una portata innovativa da far impallidire gli horror più smaliziati di oggi. "Ma come si puà uccidere un bambino?" è una pellicola del 1976 firmata Narciso Ibanez Serrador. Horror, spagnolo e anche datato! Quanti preconcetti da sfatare e che spesso ci impediscono di scegliere un buon film solo basandoci su nazionalità e popolarità del regista... L'oggetto del film e la sua critica feroce alla violenza infantile, viene subito chiarito nell'incipit. Un susseguirsi di riprese e numeri dell'orrore (questo, reale) che mostrano gli infanticidi avvenuti durante l'Olocausto, durante il Vietnam e durante altre guerre civili delle quali vittime principali sono stati i bambini. Dopo questa lucida dichiarazione di intenti, la storia inizia nella più rilassata delle atmosfere con Evelyn e Richard, coppia inglese in dolce attesa, che sbarcano per le vacanze in una località balneare spagnola. Feste popolari, fuochi d'artificio e tanta gente.... Troppo caos per la coppia che decide di reindirizzarsi sull'isola di Albazòra, più tranquilla e a misura d'uomo. O di bambino? Una volta sul posto si accorgeranno ben presto che l'isola è deserta se non per la presenza di inquietanti bambini dal viso d'angelo che passano il tempo a sgozzare anziani appesi al soffitto o a torturare ignare turiste tedesche. In un climax di lucido terrore, i due si troveranno faccia a faccia con la peggiore delle scelte pur di aver salva la vita: si può uccidre un bambino?
C'è da dirlo: la tematica è forte e potrebbe essere indigesta ai più. Ma la portata agghiaciante della messa in scena proprone un messaggio altrettanto agghiacciante e non difficile da cogliere... L'uso dello "zombie-Movie" alla Romero, ovvero come veicolo per esprimere un messaggio critico di natura sociologica, è qui portato alla sua estrema rappresentazione: i bambini stanchi di essere le vittime inconsapevoli del mondo adulto, maturano una coscienza autonoma di gruppo che li porterà a ribellarsi e prendere il dominio sul nemico adulto. E a chi dovesse scandalizzarsi o impressionarsi nel vedere il povero Richard fare strage di angioletti per avere salva la vita, basterà portare indietro il film ai primi minuti... quella - purtroppo - non è fiction e quegli atti non stati compiuti da un unico uomo.
Un epilogo degno e non scontato conclude l'ora e quaratacinque di film con probabile omaggio alla notte dei morti viventi di Romero (o almeno, io l'ho letto così!). A quando un remake americano pieno di effettacci e completamente svuotato del suo senso?

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