13.1.10

Revolutionary Road



Vi ricordate il drammone del Titanic che ammorbò noi tutti ormai più di 10 anni fa? Ricordate la giovane Rose che scalpitava per sfuggire a una rigida vita aristocratica che la costringeva in corpetti e convenzionali sedute da te? E il giovane proletario Jack che seppe salvarle l'anima proiettandola verso un mondo al di fuori delle prigionie delle convenzioni sociali? Bene. Jack e Rose sono scesi dalla nave, si chiamano Frank ed April, hanno dieci anni in più e si sono sposati. Si ok Jack moriva assiderato, qui siamo negli anni '50, ma fa lo stesso... Oltre ad aver riproposto la coppia di teen-actor più famosi degli anni '90, "Revolutionary Road" può davvero essere collocato come un proseguimento ideale della storia di Jack e Rose, delle loro psicologie e di come sarebbero finiti se avessero affrontato insieme il mondo adulto.

Revolutionary Road è la tipica strada di un paesino bene della provincia americana: bei viali, giardini fioriti, case dallo steccato bianco e ampi sorrisi del vicinato. Frank ogni mattina si alza, e insieme a centinaia di ometti incravattati e imbrigliati in abiti dai colori tristi, si reca dietro la sua macchina da scrivere con la quale passerà le successive 10 ore dilettandosi tra una pipa e una segretaria. Nel frattempo April stira, lava, cucina e si prende cura dei due figli. E alla sera accoglie sorridente il marito? No. April e Frank dormono in letti separati. I loro sogni di giovane coppia "rivoluzionaria" si sono infranti nella più ipocrita e convenzionale delle strade provinciali, sotto il carico dei figli, del lavoro e delle responsabilità. Per questo April in uno slancio coraggioso quanto infantile pensa che il trasferimento-fuga a Parigi della loro famiglia possa essere l'unica possibilità di salvezza permettendo loro di dedicarsi finalmente a ciò che avevano desiderato da giovani. Ma il concepimento di nuovo figlio impedirà alla coppia di seguire il loro progetto...



Il regista Sam Mendes porta sullo schermo le stesse tematiche affrontate in "American Beauty", ovvero la "disperazione del vuoto" che si nasconde dietro la perfezione delle famiglie medio-borghesi [una tematica senza epoche: negli anni '20, così come negli anni '50 e oggi], i drammi dietro gli steccati bianche e gli ampi sorrisi con cui mogli e mariti nascondono le bassezze e le frustrazioni di una vita in due. Ciò che non riescono a fare April e Frank, tra cui di giorno in giorno la frustrazione, l'angoscia, la disperazione di una vita di rimpianti si sostituiscono al loro pur grande amore fino alla tragedia finale.

Fra tutti i personaggi, si riconosce la voce del regista in quella di un "malato di mente"... L'unico che stranamente dice le cose come stanno, quasi una sorta di coscienza critica all'interno di una società distratta e bigotta. Quello che non ha paura di risultare sgradevole mentre urla in faccia alla giovane coppia le verità della loro discesa tragica.

E la scena finale? Un autentico colpo di genio per un grandissimo film: un po' mattone come piace a me, il che vuol dire ben sceneggiato, ben diretto, ben caratterizzato e con due protagonisti, Winslet e Di Caprio, che di strada dal Titanic ne hanno fatta davvero tanta [e guarda caso nel ruolo di vicina colorita e impicciona c'è un'altra conoscenza del Titanic...L'inaffondabile Molly!! Un caso?:P].

"Siamo cascati nella stessa ridicola illusione,
l'idea che devi ritirarti dalla vita,
sistemarti nel momento in cui hai dei figli...
... era una bugia"

11.1.10

LOST: -23 all'incontro col destino!


Ormai manca davvero poco alla stagione conclusiva di LOST, una serie tv che nel bene e nel male ha ridisegnato completamente il modo di concepire un prodotto seriale per la tv, portandolo a standard qualitativi pari se non spesso superiori a quelli cinematografici.
In 5 anni se ne sono dette e viste davvero tante e la speranza di tutti è che avremo un finale DEGNO di questo nome, dove le centinaia di relazioni, misteri, indizi e personaggi seminati in 5 stagioni abbiano una spiegazione razionale ed esaustiva. Una vana speranza? Chi lo sa... Solo tra qualche mese scopriremo se avremo seguito la più appassionante delle storie o sprecato tante ore della nostra vita XD

Nel frattempo, nonostante il divieto assoluto da parte della ABC di mostrare qualsiasi fotogramma dai nuovi episodi, la campagna pubblicitaria si sta facendo pressante.
Nell'ordine sono usciti

L'ultimo di una serie di poster d'autore che pare contenga indizi sul finale della stagione

Una campagna promozionale che permette agli spettatori di ABC di ricevere i primi minuti della premiere in una chiavetta usb della Dharma (questo si che è viral marketing serio!)


Ed infine il cast dei protagonisti in una foto stile "L'ultima Cena" e se conosciamo un po' gli autori della serie, le posizioni che ciascuno occupa al tavolo non saranno di certo casuali!


E dopo che Obama in persona ha deciso di spostare il suo discorso per non andare in onda contemporaneamente a LOST, non ci resta che aspettare pazientemente magari facendo un bel ripassino.... Come?
Ecco 5 stagioni in 8 minuti! :)


10.1.10

Sherlock Holmes



Sherlock Holmes, il cinepanettone stelle strisce di questo Natale 2009! Di fronte all'entusiasmo generale, ho sempre guardato a questa pellicola con sospetto... Il nome Guy Rithcie forse non mi ispirava particolarmente?

Il film ci introduce subito in una Londra sudicia e scura molto steam punk in cui si fondono rivoluzione industriale, magia nera, fanta-scienza ed elementi ricorrenti in ambientazioni simili come quello di Tesla e dell'elettromagnetismo (mi ha fatto subito pensare a The Prestige). Che dire... all'inizio ero un po' perplesso per l'abbondare di scene da combattimento in stile Matrix/Ken Shiro con in vari rallenty e la descrizione delle mosse e della successiva reazione (benchè sia stato fatto passare come metodo scientifico di Holmes applicato all'arte del combattimento!). Tuttavia è un bel prodotto per passare due ore in allegria esaudendo le preferenze di una platea abbastanza vasta. E' una versione "fumettistica" del personaggio, più di quanto mi aspettassi ma questo credo ne costituisca il punto a favore... prevedo l'inizio di una nuova fulgida saga.
La vera forza del film è comunque in Robert Downey Jr. e Jude Law, perfetti nei loro ruoli e assolutamente complementari. Concordo con chi ha sottolineato una somiglianza tra questo Sherlock Holmes e Jack Sparrow nella caratterizzazione eccentrica e sopra le righe, con la differenza che il pirata di Depp dopo un po' mi risultava fastidioso e antipatico, Downey Jr. al contrario mantiene sempre alto il livello di simpatia.

Buona colonna sonora, begli effetti sui titoli di coda. Le polemiche sulla presunta ambiguità sessual tra i due? Un'ombra quasi impercettibile calcata dalle battute di Downey Jr che ha definito il suo Sherolck Holmes un "ragazzaccio omosessuale". Sequel assicurato dicono i rumors, ma a patto di eliminare ogni ambiguità introducendo una compagna per ciascuno... (perchè in questo erano presenti, ma talmente scialbe da passare in secondo piano rispetto al rapporto macho e ruffiano dei due protagonisti). Io dico che questa polemica o alone di mistero avrebbe aggiunto invece un fascino maggiore al duo, polemiche, babblio e tanti soldi per i produttori... Stolti!

Conludo dicendo, un ottimo film da cassetta.... Ma niente più! :)
[ma le mascelle vibranti al rallenty proprio non se possono vedè]!

8.1.10

Ponyo sulla scogliera



Ponyo è una pesciolina rossa dalla faccia umana, "tonda tonda e sofficiosa" (per citare la simpaticissima canzoncina dei titoli di coda che trovate sotto) che un giorno si allontana dalla sua casa e finisce in un barattolo di vetro sulla riva. Il piccolo Suske le salva la vita, e tra i due nasce una tenera amicizia sfumata dall'amore, a cui neanche le divinità del mare potranno opporsi. Solo Suske dimostrando il suo coraggio permetterà a Ponyo di diventare una vera bambina e di salvare la mamma e i suoi amici da uno tsunami che ha allagato il villaggio...

Ogni volta che vede la luce una nuova creatura di Hayao Miyazaki, entro in ansia come un bambino che aspetta di scartare il regalo di Natale...
Si perchè il maestro ha tra i più grandi pregi quello di proporci un immaginario fantastico, delle suggestioni visive, codificate attraverso tematiche classiche della sua cinematografia (l'inquinamento della natura, il rapporto tra anziani e giovani, l'amicizia, il percorso verso l'età adulta attraverso delle prove) che ci mettono in contatto con l'io più nascosto e incontaminato, con quel bimbo che dorme dentro ognuno di noi. E in "Ponyo sulla scogliera" questo concetto trova la sua massima esaltazione. La voluta semplificazione dei tratti grafici e dei sublimi colori pastello, l'abbassamento dell'età anagrafica dei protagonisti e la semplificazione delle tematiche invece di impoverire la pellicola, arricchiscono il tocco magico e incantatore delle sue storie. In più grazie all'ambientazione marittima, conosciamo la rappresentazione spaventosa della forza oceanica, della paura dello tsunami e della sua raffigurazione divina...elementi sicuramente estranei alla nostra cultura.

Un connubio di ispirazioni occidentali (è difficile non pensare alla "Sirenetta" di Andersen - e non di Walt Disney ci tiene a precisare il maestro, perchè è una versione troppo buonista- ), di elementi della mitologia orientale (la rappresentazione divina del mare sotto la figura del "Madre del Mare"), di candore e poesia che fanno di "Ponyo sulla scogliera" una pellicola che è un toccasana per l'anima e il cuore.
Sicuramente inferiore a capolavori indiscussi del Maestro come "La Città Incantata" e "Il Castello Errante di Howl", ma come tutti i suoi lavori è imperdibile, da vedere e rivedere. Ce ne fossero di più di cartoni animati così, forse tutti riprenderebbero la capacità di sognare...

[Voglio il peluche di Ponyo con la faccina snob vi prego ditemi dove si trova! La Ponyo Theme Song invece l'ho trovata ed eccola qua... Attenzione che si ficca nella testa e non se ne va più! :P]


7.1.10

Saluto il 2009 in musica!


Lo so, è appena passata l'Epifania ma solo ora mi trovo a pensare all'anno che è passato e a quello che deve iniziare.

L'aver fatto un esame a ridosso delle festività mi ha catapultato direttamente nel ciclone natalizio e queste due settimane sono volate senza accorgermene tra le classiche mangiate, i ritrovi con gli amici, le sfiancanti partite a carte, quelle più divertenti alla Wii, il palaghiaccio (chetepossino'), una serata in piazza a Capodanno e una ghiotta calza... In queste ultime due notti però sono completamente sopraffatto dall'ansia per questo 2010 imminente e alle scelte che esso comporterà iniziando da che cavolo di esame iniziare a studiare al più presto alla ben più importante scelta del tirocinio... Dove, come, chi, cosa, perchè?! Aaaaaaaah... spero solo che non sia una replica del 2007. Se vivo il secondo tirocino comeil primo, è ufficiale... ci lascio le penne :)

Ma ora un ultimo pensiero va a questo 2009 appena trascorso, tanto veloce, tanto pieno... Non ho fatto il classico bilancio di fine anno, i pro, i contro.... Ho imparato a vivere con più spensieratezza, senza venir meno sia alle cose importanti che a quelle futili. Di questo 2009 ricorderò una nuova impennata alla mia carriera universitaria (siamo a -4), conferme e crisi dei rapporti come sempre, una bella quanto travagliata vacanza, un'estate "furiosa", i nuovi colleghi di facoltà che ahimè avrei voluto frequentare di più e il mio primo lavoretto: un modo per occupare il tempo libero (poichè è tanto...:P), per mettere in pratica le mie passioni e per tenersi sempre un piano B! ;)
Vedremo fino a che punto questo 2010 mi permetterà di conciliare tutto senza sacrificare nulla...

Un anno estremamente positivo quindi, in cui ha dominato la spensieratezza rispetto ad anni passati e per questo voglio salutarlo in musica con questo mash-up delle 25 top Billiboard Hits del 2009! Buon anno a tutti!


6.1.10

Pomodori verdi fritti alla fermata del treno / Coraline e la porta magica


Quando il cinema è ben fatto, quando sa raccontare e trovare le chiavi giuste per emozionare lo spettatore ti fa venire voglia di parlarne, di scriverne. Ieri, come oggi. Approfittando di questi giorni di break tra un esame e l'inizio dell'altro (quanto non mi va di rincominciare?!), ho avuto il tempo di vedere due gran bei film.


Uno, l'ho pescato nella pila dei divx da vedere... Credendo chissà perchè fosse una commedia, la mia scelta è caduta su "Pomodori verdi fritti alla fermata del treno". Una pellicola questa del '91, un classico dei film da televisione, che dal titolo mi ha sempre incuriosito. Mi suggeriva qualcosa di caldo, accogliente, familiare.... E se è vero che non c'è niente di più sbagliato basare la scelta di un film sul titolo, in questo caso il mio istinto è stata premiato! Il film racconta la storia di quattro donne legate dal coraggio e dall'amicizia tra passato e "presente": negli anni novanta la quarantenne sovrappeso e infelice Evelyn conosce l'anziana signora Ninny parcheggiata in una casa riposo la quale le (ci) racconta la storia di Idgie e Ruth, due donne tanto diverse quanto unite dalla passione sullo sfondo dell'America del sud degli anni '30, segnata da maschilismo e razzismo dopo la grande guerra. Idgie e Ruth come Evelyn e Ninny, in un sodalizio al femminile che le arricchirà reciprocamente dando a ciascuna la voglia di farcela e di ricominciare. Un bellissimo film crepuscolare, classico, su una forte amicizia - quella di Idgie e Ruth - che profuma d'amore, sulla vecchiaia, sull'integrazione razziale e l'emancipazione femminile. Un film sul sentimento, quello universale.

E sfido chiunque a non aver voglia di un bel piatto di pomodori verdi fritti dopo il film! :D (è la specialtà che Idgie e Ruth servono nella loro locanda...quella alla fermata del treno..).

"Il segreto della vita? E' nella salsa". Da recuperare!


Il secondo invece lo aspettavo da tempo al cinema, sin da quando ho visto il trailer... Parlo di "Coraline e la porta magica". Le mie aspettative su questo nuovo gioiellino in stop motion dal regista di Nightmare Before Christmas (e non si parla di Tim Burton attenzione!) non sono state affatto deluse. Un piccolo capolavoro di horror infantile, sul mondo grottesco dei sogni e di quanto questi possano essere spaventosi. La storia può essere considerata quella di una Alice dei tempi moderni... trascurata dai genitori sempre a lavoro dietro uno schermo del pc, e annoiata dalla vita in questo maniero diroccato in una campagna tetra e gotica nella migliore tradizione burtoniana, Coraline scopre (immagina?) una porticina che la porta nella sua altra casa, dalla sua altra famiglia dove tutto è più buono, più colorato, più magico, più bello finchè non sarà costretta a.... cucirsi dei bottoni sugli occhi! Da qui inizia un delirio visivo, di colori, forme, e trasfigurazioni della realtà che hanno saputo incantarmi come un bambino. Adorabili personaggi secondari, come le vecchine ex attrici teatrali e lo strambo inqulino russo del piano superiore.

Il film è uscito anche in 3d e l'ho visto in una sala appositamente attrezzata... purtroppo la spesa non è valsa l'impresa! Tranne qualche simpatico effetto, la tecnlogia del 3d è stata assolutamente sotto sfruttata per questa pellicola che probabilmente non ne aveva bisogno essendo perfetta così come è.

Obbligatorio!

4.1.10

La Principessa e Il Ranocchio


Passata la rivoluzione che le feste comportano nelle abitudini quotidiane, ieri finalmente sono andato a vedere "La Principessa e Il Ranocchio"!

Mi sono sempre chiesto come avrebbero trasposto una fiaba così nota, scarna e semplice e la risposta è una destrutturazione della stessa per poi ricontestualizzarla in una New Orleans probabilmente di inizio secolo. Protagonista è Tiara, ragazzina di colore il cui sogno è quello di poter acquistare un vecchio zuccherificio e farne un lussuoso ristorante onorando così le volontà di suo padre. Finchè un principe diseredato, squattrinato, sciupafemmine e bighellone non le incasinerà la vita presentandosi sotto forma di un ranocchio e chiedendo il famoso bacio.... Peccato che lei non sia una ancora una Principessa :). Il film incalza poi con l'ormai nota formula disneyana musical, buoni sentimenti, personaggi machiettistici e mascotte animali (la più bella è la lucciola Ray) con l'immancabile morale: per realizzare un sogno non basta sperare, ma bisogna lavorare... e sodo! Proprio questo aspetto caratterizza fortemente la nuova eroina femminile, una vera Obama-girl, e la rende estremamente moderna rispetto alle varie Biancaneve, Cernerentola, Aurora che aspettavano l'intervento maschile per salvarle, ma anche rispetto ad Ariel, Belle, Jasmine ecc.. le quali facevano dell'emancipazione femminile esclusivamente la possibilità di sceglier da se marito e luogo in cui vivere. Tiara invece è proprio una principessa coi pantaloni... Le sue velleità non sono matrimonio, balli e corone, ma un progetto di vita serio da realizzare con il lavoro quotidiano e nel quale l'uomo è il compagno, l'altra spalla, il giusto completamento ma non il risolutore o l'obiettivo finale dello stesso!

L'aspettativa per questo nuovo classico Disney era altissima quindi per diversi motivi... Il ritorno al 2D senza l'uso della CG, l'occasione di riportare in auge il filone della fiaba classica e di rimettere le basi per una strada forte ed alternativa alla divisione Pixar!


Mi sembra di rivedere lo stesso momento storico della Disney quando ad inizio anni '90 ricostruì un impero dopo i flop degli anni '80 con la meravigliosa excalation da "La Sirenetta" a "Il Gobbo di Notre Dame". E non a caso le menti scelte per trasporre questa nuova fiaba sono le stesse di Ariel e Aladdin... Questo si nota tutto e forse è insieme il pregio e il difetto più grosso del film. Pregio perchè riesce a riportarci alle stesse atmosfere di quei classici colorati e spensierati di inizio anni '90, difetto perchè manca troppo di innovazione: parte del plot, il ruolo della musica, i personaggi comprimari ricordano troppo La Sirenetta così come vedendo il cattivo di turno è impossibile non pensare a Jafar e al suo legame con la magia nera.
Dal punto di vista stilistico direi che è niente più niente meno quel che ci si aspettava, forse in alcuni casi il tratto è troppo semplicistico considerando sempre i predecessori... Il meglio è come sempre nei paesaggi, nei fondali (le splendide scene nella laguna hanno riportato in sala la vera magia Disney).

Tutto sommato è un ritorno con stile alla tradizione Disney, inferiore ai classici storici, ma sicuramente superiore a quasi se non tutte le produzioni Disney (non Pixar) del decennio appena passato... Obiettivi raggiunti quindi in parte, se a parlare è un tardo adolescente troppo affezionato ai suoi miti di infanzia come me. Ma vedendo gli occhi completamente rapiti e gioiosi di quella bambina che mi stava a fianco, direi che gli obiettivi sono superati in pieno. Non dimentichiamoci che è un film pensato soprattutto per loro :)

 
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