17.10.09

UP



Da bambino ogni anno l'evento cinematografico coincidente con la più amata delle feste dai piccoli, era l'uscita del classico Disney. Dalla Sirenetta a Il Gobbo di Notre Dame non ho mai mancato un appuntamento. Poi sono arrivati personaggi scialbi e senza magia come Hercules, Tarzan and co ed è iniziato il declino del filone che probabilmente si appresta a tornare ai grandi fasti quest'anno con "La Principessa e il Ranocchio". Parallelamente però, un nuovo modo di vedere l'animazione si stava facendo avanti con Toy Story, A Bug's Life... Nasceva il colosso Pixar, quello che avrebbe rifondato completamente il cartone animato in CG e il marchio Disney. Da Woody e Buzz fino ad oggi, la Pixar ci ha regalato 10 gioiellini dell'animazione che si superano ogni anno per qualità della realizzazione tecnica, personaggi, storie...ma soprattutto contenuti. La Pixar infatti è stata capace di dare una nuova dimensione al cartoon... Da una parte abbiamo sempre personaggi molto dolci, spesso buffi e dall'aspetto "giocattoloso" che suscitano simpatia immediata nei piccoli; dall'altra però le storie sono capaci di toccare tematiche e sfumature psicologiche adulte che rendono le pellicole fruibili ad un pubblico molto vasto, se non nella sua totalità. Riescono cioè a dare al cartone animato più livelli di lettura e una dimensione completa, laddove invece il classico disney era spesso lacunoso.

E questo "UP", quasi a porre un manifesto dell'ideologia Pixar in quanto decima opera, rappresenta un connubio ideale di questi elementi. Così come accadeva in "Wall-E", l'incipit di Up può essere considerato un film nel film. Viene percorsa la soria di Carl ed Ellie, che dall'infanzia sino alla vecchiaia vivono insieme l'avventura della vita, uniti dal sogno di esplorare il mondo, e che mai realizzeranno causa le necessità economiche del quotidiano finchè il tempo per Ellie sarà ormai scaduto. Ed ecco Carl ormai vecchio, solo, burbero e rassegnato, con un paio di grossi occhialoni alla Woody Allen, affrontare la vita in solitudine e tentando di salvare dall'urbanizzazione selvaggia l'ultima cosa che lo lega all'amore della vita: la loro casa. Fino a poco tempo fa era impensabile che in un cartone animato per bambini si affrontasse un tema tanto delicato quale la vecchiaia e la solitudine di un coniuge sopravvissuto all'altro, senza figli e famiglia. E Up lo fa in un modo assolutamente candido, reale ma poetico, dolce, malinconico e crepuscolare... Reale si, ma molto meno spaventoso di altre morti-cartoon come la mamma di Bambi (io ho ancora il trauma) o il papà di Simba. Una delle scene che mi è rimasta più impressa in quanto pregna di amore, senza bisogno di parole, è il gesto di Carl che passando dalla buca delle lettere, mette la sua mano sull'impronta di vernice lasciata dalla mano di Ellie quando la verniciarono assieme. C'è commozione.



Da questo momento in poi, con l'arrivo del piccolo esploratore Russell e il volo della casetta verso Le cascate Paradiso, tutto prende una piega più leggera e a misura di bambino... Molto più di quanto non lo fosse Wall-E. A tal proposito penso che le mascotte del Beccancino (lo struzzo in technicolor) e del cane goffo e cicciotto con il collare parlante, siano tra le più buffe e simpatiche mai realizzate in un Disney Pixar. E così si compone un quartetto di eroi più la casa (un vero e proprio quinto protagonista come personificazione di Ellie) che dovranno combattere contro il loro stesso mito dell'esplorazione, invecchiato e incattivito, e un esercito di cani dal collare parlante (geniali!). Alla fine Carl ne guadagnerà un nipote e un ritorno alla vita post Ellie, e il piccolo Russell un papà-nonno che non ha mai avuto [un po' come accadeva, con le dovute misure del caso, ai due protagonisti di Basta che Funzioni].

Per capire quanto potesse sfruttare il potenziale del 3d un colosso come la Pixar, ho voluto vederlo in una sala attrezzata. I risultati sono certo migliori rispetto a quelli di "Coraline e la porta magica", ma la delusione è ancora abbastanza alta. La percezione del 3d è limitata ai bellissimi fondali in lunghezza e a qualche elemento che sembra uscire dallo schermo, ma niente di più. Personalmente troppo poco per giustificare un costo del biglietto tanto più alto. Inoltre questo 3d mi fa venire mal di testa e i colori sembrano sempre più cupi rispetto all'originale. Invece il picco massimo è secondo me la realizzazione dei palloncini: tantissimi, nei movimenti e nei colori sembrano quasi veri. E la loro presenza insieme alla casa sugli scenari incontaminati della foresta al tramonto, regala dei quadri affascinanti e sognanti che rimandano al Castello Errante di Miyazaki (un omaggio a quanto pare voluto!).

In definitiva UP è un bellissimo film in senso lato, ma non mi sento di metterlo in cima alla classifica Pixar. Wall-E per me resta una spanna sopra, più intenso, più ispirato.

Infine nota di merito sul solito corto che precede il film: un modo sui generis per rappresentare la nascita di cuccioli (di uomo e di tutte le bestie sulla terra) e dei temporali. Molto dolce e divertente. Uscirà mai una raccolta di questi corti in dvd?

Beh ho detto troppo, non vi resta che correre al cinema! :)

7 commenti:

Maya ha detto...

Non vedo l'ora di vederlo. La cosa credo si realizzerà la prox settimana!!!!!! :-)

Angy ha detto...

Ooooooooooh finalmente ho ritrovato il tuo bloooooog!!! Ce l'ho fatta grazie a facebook! :D
Up l'ho vist ieri sera.. e quanto ho pianto accidenti.
Bellissimo, davvero.
E bella recensione, complimenti.
:***

Anonimo ha detto...

Beh e ora mettitelo tra i preferiti antipaticissima! :D
Grazie per i compltimenti, sn soddisfazioni :)

pasquii ha detto...

Ottima recensione, condivido appieno ciò che hai detto anche se Coraline e il suo 3-D per me rimangono di un pò superiori.. Mi sono emozionato.. che bello.. Ottima recensione, ne prenderò spunto per il mio blog.. ciaoo

Anonimo ha detto...

Ciao pasquii..grazie mille per aver apprezzato la mia recensione.
Ho linkato il tuo blog tra i miei, perchè vedo abbiamo parecchi punti in comune ;)
Sul 3d di Coraline non sono d'accordo...aveva pochi elementi che balzavano dallo schermo, con UP era + integrato e quindi meno visbile ad impatto.

Maya ha detto...

L'ho visto. Venerdì sera ce l'ho fatta e mi sono ritrovata (dopo una fila di circa 20 minuti) con gli occhialini 3D posti al di sopra degli occhiali da vista.
E' fantastico, e quando l'anziano protagonista bacia il ritratto della sua Ellie mi sono venute le lacrime. Ho sentito tutta l'intensità della situazione, e ho paragonato il tutto a quello che sta provando adesso mia nonna e a come vedo/sogno io il mio futuro con Andre. Un'intensità così forte data da un cartone animato. Ma in effetti, se ci si pensa, solo tramite una cartone si sarebbe potuto cogliere la comicità della situazione, ridere dell'espressione di lui mentre scende le scale, ridere della sua simpatica forma fisica o di lui che spegne una rana. Tanta poesia e candore, come scrivi tu. E uno stimolo a conoscere il tipo di "diversità" che ci appartiene più da vicino (perchè insita in qualsiasi tipo di società) attraverso una prospettiva carica d'affetto e comprensione.
Insomma, commevonte per gli adulti e stra-educativo per i bambini. E originalissimo. Basta con le auto o i pesci parlanti, e sì ad un anziano che è veramente un anziano e un bambino che è davvero un bambino. E nonostante lo abbiano fatto parlare, il cane è veramente un cane ("Ti ho appena conosciuto e già ti voglio bene","Scoiattolo"). E da qui in futuro credo adotterò il modo di rispondere di Kevin, uno strillo a becco spalancato, quanto ha ragione quel pennuto!!!!
Ottima recensione!!!

Anonimo ha detto...

E' vero Milly Ray, la forza del film è di proporre dei personaggi nella loro assoluta normalità. Non avevo riflettuto sul cane, che fosse realmente cane, lo fanno parlare ma sempre in linguaggio "canino".
Ahah, adoro il beccancino e i suoi strilli. Sicuramente è + comunicativo della maggior parte degli essere umani!

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